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Cammino di Santiago con il cane: l’esperienza di Otto e Giorgio

Otto e giorgio prima della partenza
Il cammino di santiago è un’esperienza che ti permette di staccare dalla vita quotidiana e dedicare del tempo a te stesso e all’incontro con nuove persone. Ogni anno oltre 300 mila persone raggiungono Santiago de Compostela ma sono molti meno quelli che decidono di affrontarlo in compagnia del loro amico a quattro zampe.

Indice

Sono diversi i percorsi che si possono fare per raggiungere Santiago e vengono segnalati da frecce di colore giallo che iniziano ad avvistarsi superati i confini di Spagna e Portogallo (anche in Francia e Germania comincia ad essere presente una segnaletica simile). Il pellegrinaggio ha origine nel medioevo e veniva svolto in origine per celebrare la tomba dell’Apostolo Giacomo il Maggiore che secondo la leggenda fu trovata sulle sponde della Galizia in Spagna.

Se stai pensando di partire per questo viaggio accompagnato dal tuo cane o vuoi conoscere l’esperienza di Giorgio e Otto questo articolo fa al caso tuo.

Giorgio e Otto sono partiti il 3 marzo dalla Basilica di San Luca (Bologna) e sono arrivati a Santiago il 17 ottobre. Cinque mesi e mezzo per percorrere i 2433 km che li separavano dalla meta.

Come vi siete preparati a questo viaggio?

Dopo un lungo passato come subacqueo a un certo punto della mia vita ho deciso di dedicarmi alla montagna. Sono infatti ormai 15 anni che coltivo questa passione. Da qualche tempo la condivido con il mio Otto, che mi segue sempre scodinzolante e felice in tutte le mie spedizioni.

Il viaggio verso la città spagnola è stato pianificato per due anni e mezzo e il cane era stato preso in considerazione come immancabile compagno fin dall’inizio. Durante questo lungo periodo di preparazione, oltre alle lunghe passeggiate che svolgiamo regolarmente, la Via degli Dei è stata il banco di prova per testare la resistenza di Otto, spingendoci a percorrere  ogni giorno circa 25 km a seconda della temperatura.

otto e giorgio al Santiago de Compostela
Giorgio e Otto al loro arrivo a Santiago de Compostela

Quali sono gli aspetti che non avevi previsto?

All’inizio del percorso abbiamo avuto il primo fuori programma. Il 5 Marzo, due giorni dopo la partenza, siamo stati sorpresi da una nevicata imprevista che ci ha costretti a deviare il percorso evitando così gli appennini. 

Chi decide di affrontare questo viaggio con il proprio cane, rispetto chi sceglie di farlo da solo, deve tenere in considerazione che le spese di pernottamento lungo il tragitto sono più elevate di quanto si possa prevedere. Le sistemazioni low cost erano infatti inaccessibili ai cani e a volte bisogna essere disposti a spendere qualcosa in più per trovare un posto dove dormire. Il mio consiglio infatti è di cercare ospitalità tra una tappa e l’altra in quanto per chi viaggia con il cane è più facile essere accolti.

Vi è capitato di non trovare un posto che vi accogliesse?

Anche se il percorso era già tutto programmato è capitato che a causa del maltempo molte strutture fossero chiuse e, finché eravamo in Italia, è successo anche che alcune locande avessero aperto occasionalmente per ospitarci.

Quando non avevamo nessuno ad accoglierci ci è capitato anche di dormire in un bivacco, struttura messa a disposizione per gli alpinisti. Se eravamo fortunati trovavamo coperte, un materasso e il fuoco per cuocere il cibo, altrimenti dovevamo arrangiarci con quello che ci eravamo portati dietro.

“Otto ha sempre viaggiato con la copertina, perchè si sa che un cane, se ha la sua copertina si sente sempre a casa”

Anche in Francia abbiamo avuto qualche problema a trovare sistemazione per la notte e in quei casi si dormiva o per strada, riparandosi alla meglio, o davanti alle chiese, qui progettate per dare ospitalità ai pellegrini.

Come hai gestito l’alimentazione di Otto in questi 5 mesi e mezzo?

Dovendo camminare per molti chilometri al giorno lo zaino doveva essere il più leggero possibile e così anche quello di Otto. Le scorte FEED-0 acquistate ad inizio viaggio sono infatti finite in pochi giorni anche perché il suo consumo era di circa 500 g di crocchette al giorno. Per comodità ho preferito comprare cibo umido man mano che mi imbattevo nei negozi delle varie città durante i giorni di riposo che intervallavano le giornate di cammino. 

otto che controlla le sue scorte di cibo prima della partenza
Otto che controlla le sue scorte di Biscotti preferiti di FEED-0

Per il viaggio Otto aveva sulla schiena due zainetti con dentro tutto quello che poteva servirgli ma si sa che i Labrador non possono resistere al richiamo dell’acqua. La mia idea iniziale era quella di responsabilizzarlo facendogli trasportare a lui il suo cibo, ma dopo la seconda volta che tuffandosi in un torrente ha rovinato tutto il contenuto delle sacche ho deciso di affidargli sono gli oggetti che non potevano essere rovinati. Che compagno inaffidabile!

Tra le nazioni che abbiamo attraversato devo dire che in spagna è stato più difficoltoso trovare cibo per cani. Non è infatti molto comune, soprattutto nei piccoli borghi, dato che in questo paese è molto diffusa un’alimentazione casalinga di recupero.

Avete incontrato nuovi compagni di viaggio?

Avere con se un cane è spesso un pretesto per avviare la conversazione con altri viandanti e fare nuove conoscenze, anche perché alla bellezza di Otto è impossibile resistere

“il fatto di avere Otto è stata una grande fortuna perché durante il viaggio sono stati diversi i momenti di sconforto che ho dovuto affrontare e avere lui mi ha aiutato”

A volte il fatto che i cani non fossero accettati in tutti i luoghi devo dire che ha limitato la normale socializzazione che può avvenire in questo tipo di viaggio, non sono state troppe infatti le occasioni per partecipare a tavolate e serate in compagnia di altri pellegrini.

Il racconto di Giorgio ha delineato quello che è un viaggio con non poche problematiche, dagli alloggi al sostentamento. Tutti aspetti importanti da tenere in considerazione se si decide di intraprenderlo con il proprio amico a quattro zampe e per potersi godere un’esperienza meravigliosa e affrontata con consapevolezza. Un viaggio che permette di avere i giusti spazi e tempi per ritrovare se stessi pur non essendo mai effettivamente da soli.

Se volete saperne di più o seguire le avventure di Otto e Giorgio visitate la loro pagina!

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