L’8 marzo è la data in cui si celebra la giornata internazionale delle donne. Un giorno dedicato al ricordo di conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche un momento di riflessone sulle discriminazioni e violenze che il sesso femminile subisce ancora oggi.
Oggi noi di FEED-0, abbiamo deciso di omaggiare tutte le donne celebrando coloro che hanno dedicato le loro vite agli animali. Raccontando come ognuna di loro, grazie al puro amore, forza e intraprendenza, abbia contribuito alla salvaguardia dei loro diritti.
Pamela Anderson
Pamela Anderson, l’iconica bagnina di Baywatch, oggi è molto di più: una paladina dei diritti degli animali che ci mette la faccia e tutto il suo impegno.
Grazie alla sua fama, infatti, l’attrice riesce a portare l’interesse che i media hanno tuttora nei suoi confronti anche verso temi importanti. Dall’impegno contro l’uccisione delle foche in Canada, alla lotta contro l’utilizzo delle pellicce in Russia, all’abolizione degli animali nei circhi in Inghilterra.
Fino al più recente appello contro l’uccisione dei randagi alle Mauritius, promuovendo una petizione internazionale per l’avvio di un programma alternativo basato sulla loro sterilizzazione e castrazione in ottica di ridurre il fenomeno del randagismo.
Proprio per questo motivo è stata nominata personaggio dell’anno 2016 da Peta, l’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali dal 1980.
Riconoscimento animalista che negli anni precedenti è stato assegnato anche a Morrissey e a Papa Francesco.
Brigitte Bardot
Dopo essere apparsa in innumerevoli film e aver registrato diversi album musicali, anche Brigitte Bardot ha usato la sua fama per promuovere i diritti degli animali. Diventando così tra le prime attiviste donne al sostegno di associazioni animaliste.
Infatti all’apice della sua carriera come attrice, Brigitte Bardot, decise di abbandonare tutto per dedicarsi alla causa animalista.
Nel 1977 Brigitte Bardot conquista una delle sue purtroppo poche vittorie in Canada, riuscendo a far in modo che la caccia alle foche fosse dichiarata illegale, in particolare per quanto riguarda gli esemplari nati da pochi giorni.
Nell’agosto 2010, Bardot chiede alla regina di Danimarca di fermare l’ uccisione di delfini nelle Isole Faroe.
E finalmente nel 1986, dopo il finanziamento pari a tre milioni di franchi ricavati dalla vendita all’asta di gioielli e oggetti personali, costituisce la Fondazione Brigitte Bardot per il benessere e la protezione degli animali.
Dal 2013 in poi la Fondazione Brigitte Bardot, in collaborazione con Kagyupa International Monlam Trust of India, gestisce a Bodhgaya un campo di assistenza veterinaria.
Elisabetta Franchi
Concludiamo sul fronte italiano con la stilista più animalista che c’è, la quale non perde occasione per dare voce a chi non ne ha, schierandosi dalla parte di chi, pur non parlando, attraverso gli occhi riesce a dire tanto più di noi.
E così, mentre da un lato dedica giornate intere alle sue creazioni, Elisabetta Franchi tiene alta la bandiera dell’animalismo tramite la sua fondazione.
La fondazione Elisabetta Franchi, riconosciuta ormai come ONLUS, vanta notevoli sostegni alla Action Project Animal per contrastare il Dog Meat Trade e strappare centinaia di cani dal massacro dei mattatoi cinesi, dove gli animali vengono uccisi per rifornire i ristoranti locali.
Non possiamo non sottolineare il supporto a tantissimi canili carenti di beni di prima necessità, che ha portato la Franchi alla realizzazione di un nuovo rifugio per animali in Emilia-Romagna.
Precisamente a Forlì, ha la funzione di accogliere cani di strada dalle condizioni precarie o di maltrattamento, dando loro una casa, delle cure e successivamente aiutandoli ad inserirsi in una famiglia.
Donne e storie indimenticabili
Quelli di Pamela Anderson, Brigitte Bardot e Elisabetta Franchi sono solo alcune delle donne che nella storia hanno salvato la vita e il futuro degli animali.
Donne come Maria Dickin, fondatrice dell’associazione veterinaria che ha salvato circa 500 animali durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
Velma Johnston che negli anni Settanta difese i mustang americani selvatici dallo sterminio.
Daphne Sheldrick che ha dedicato la sua vita alla tutela e conservazione degli elefanti in Kenya.
Le donne salvatrici anonime
Ma nessuno conosce i nomi di tutte quelle salvatrici quotidiane che in modo anonimo, o poco conosciuto, combattono per migliorare le condizioni degli animali.
Fornendo loro del cibo, protezione, medicinali, combattendo contro l’abbandono, regalandogli una casa e tramite piccoli altri gesti.
Le donne di tutto il mondo hanno contribuito e continueranno a contribuire per la salvaguardia di tutti gli animali.
Sia nel privato, sia tramite strutture di accoglienza come il Vagabondo di Sasso Marconi, Riot Dog e il canile di Budrio con cui collaboriamo. Le quali, a dirla tutta, sono gestite per la quasi totalità da donne.
A loro vanno i nostri omaggi oggi, e nei giorni avvenire!
Buona festa della donna.