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Il film
Uscito nel 1966, il film racconta le (dis)avventure di una giovane coppia, Fran e Mark Garrison, e dei loro cani.
Le quattro bassotte (sì, tutte femmine) del titolo, sono la madre Danke e le tre cucciole Wilhelmina, Heidi e Chloe. Le cocche di Fran non sono cagnoline qualunque: Danke ha vinto una mostra canina e Chloe sembra in grado di seguirne le orme.
In mezzo a questo tripudio di femminilità, il povero Mark si sente un po’ solo e sconsolato. Il suo destino di unico maschio di casa cambia totalmente quando il veterinario gli affida un cucciolo di alano tedesco, chiamato anche danese. Dovrebbe essere solo una sistemazione temporanea, ma tra Mark e il cagnolino è amore a prima vista. Così Brutus (nome alquanto ossimorico, come si vedrà) diventa ufficialmente un membro della famiglia.

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E come in tutte le famiglie che si rispettino, i guai tra fratelli sono all’ordine del giorno.
Tra le bassotte, vispe e un po’ monelle, e il danese, tenero e un po’ pasticcione, è quest’ultimo ad avere spesso la peggio, finendo vittima dei piccoli e grandi disastri innescati dalle sorelle, che non risparmiano mobili, quadri e persino un party in giardino in cui niente va come previsto.
Ma il legame tra fratelli è più forte di tutto. Alla fine la numerosa famiglia, umana e canina, trova il suo equilibrio e anche Brutus dimostra tutta la sua fierezza ed eleganza. Riesce infatti ad arrivare primo in una esposizione canina, anche grazie all’interesse per un bell’esemplare femmina di alano arlecchino.
Bassotto e alano a confronto
Dopo più di 40 anni questo film regala ancora delle belle risate e ha in più il pregio di offrire una rappresentazione abbastanza veritiera, anche se declinata in tono scherzoso, dei caratteri del bassotto e dell’alano.

Entrambi molto amanti della compagnia, il primo è un cane intelligente e vivace che ama giocare e che non ha paura di nulla, nemmeno di cani molto più grossi di lui. Il secondo è un “gigante buono”: affettuoso e mansueto, eccellente cane da guardia fedelissimo al padrone.
Cani originariamente selezionati per la caccia, sono anche oggi molto amati e diffusi, anche nella cultura pop: Waldi il bassotto è stata la prima mascotte delle moderne olimpiadi (Monaco di Baveria, 1972) e il simpatico Scooby-doo, protagonista dell’omonima serie tv animata, è un esemplare di alano.
Ma che siano meticci o di razza, questo film ci ricorda che tutti i nostri amici pelosi hanno veramente bisogno di una cosa: una casa piena di affetto, di risate e un po’ di pazienza per andare d’accordo tutti quanti, fratelli (di zampa e non) compresi.
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