SNOOPY –  un nuovo inizio in riva al mare

Lui è un tipo calmo, pigro e non si cura quasi mai delle sue due sorelle, o forse ne è succube. Comunque, è un cane che è cresciuto in un box con molti altri cani, maschi e femmine, quindi abituato al “vivi e lascia vivere”. Con il resto della famiglia a due zampe è molto dolce, con me in particolare è una vera cozza.

Era in un rifugio di fortuna in Sardegna dove, ogni volta che andavo in vacanza, mi prestavo per portare aiuti da parte di una volontaria di Bologna. Quando mia figlia l’ha visto, le ha ricordato lo stesso sguardo languido del nostro precedente cane.

A me ha colpito invece la sua voglia di coccole, mista alla paura di tutto. Quando andavo nel suo recinto, lui stava sempre un passo indietro rispetto a tutti gli altri che mi facevano le feste. Aveva proprio un po’ l’aria da “vittima”. Era magro perché mangiava solo dopo tutti gli altri e, per stare in pace, dormiva sopra al tetto della cuccia.

Mi ci è voluta una settimana per portarlo fuori da quel canile. Andavo là tutti i giorni affinché si fidasse di me. Quando finalmente sono riuscita a portarlo fuori, mi sono resa conto che lui non aveva mai visto l’erba. Aveva vissuto tutta la sua vita (4 anni) dietro una rete, su un pavimento di cemento. Non aveva mai visto un guinzaglio e mai mangiato cibo in pace e di qualità.

Quando l’ho portato a casa, dopo aver preso un minimo di confidenza con l’ambiente nuovo, l’ho portato a passeggiare in riva al mare col guinzaglio. Era talmente impaurito che mi stava sempre attaccato alla gamba, ma aveva lo sguardo pieno di meraviglia e riconoscenza.