Per alcuni sarà stata la caduta di una bomba atomica, per altri un’invasione aliena, per altri ancora l’esplosione di una pandemia che ha trasformato tutti gli esseri umani in zombi. Un unico comune denominatore: il mondo che conosciamo non esiste più, è diventato un territorio ostile e pericoloso; chi ci vive non ne è un abitante, ma un sopravvissuto.
Ed è solo.
Così, per fare fronte all’apocalisse, il protagonista viene spesso affiancato da un cane, che gli fa compagnia, lo aiuta e lo protegge.
Capita poi di frequente che a questo animale si affezionino i personaggi e gli spettatori; certe volte anche il cast. È il caso di Dog – dal nome decisamente originale per un cane –, in Mad Max 2 (1981): dopo le riprese del film, il cane venne adottato dal coordinatore degli stunt e da sua moglie.
Ecco, quindi, tre film imperdibili sull’apocalisse e sul legame eccezionale che unisce l’essere umano al suo cane, anche quando tutto il resto sembra essere distrutto.
Io sono leggenda (2007)
Probabilmente Io sono leggenda è il primo film che viene in mente parlando della coppia cane–uomo in un ambiente post-apocalittico. L’opera, del 2007, è diretta da Francis Lawrence e basata sull’omonimo romanzo di Richard Matheson (1954).
La trama è ambientata nel 2012 e segue la storia di Robert Neville (Will Smith), l’ultimo uomo rimasto sulla terra, nella disperata ricerca di una colonia di sopravvissuti ad un virus che sembra aver ucciso tutti gli altri esseri umani.
Dopo la perdita della moglie e della figlia, il suo cane Sam è l’unica compagnia che gli rimane, mentre vaga per città spettrali e boschi deserti. Sam non solo segue e protegge Robert nelle sue esplorazioni, ma svolge anche un ruolo molto più importante.
Rappresenta la sua unica famiglia, e ogni giorno lo aiuta ad affrontare il mondo, dandogli forza nei momenti in cui sembra mancare ogni speranza.
L’isola dei cani (2018)
L’isola dei cani è un film d’animazione in stop motion del 2018, scritto e diretto da Wes Anderson. La storia è ambientata nel 2038 nella città di Megasaki (Giappone), quando un’improvvisa influenza inizia a colpire i cani. Per evitare che l’infezione si trasmetta anche agli umani, il sindaco della città confina tutti i cani in un’isola di rifiuti.
Sei mesi dopo l’inizio delle deportazioni, Atari Kobayashi, il nipote del sindaco, decide di andare sull’isola per ritrovare il proprio amico a quattro zampe, Spots. Qui, incontra un gruppo di cani che decidono di aiutarlo e unirsi a lui nella ricerca.
E tu dirai che messaggio in più può dare L’isola dei cani rispetto a film come un Io sono leggenda? La collaborazione e la fiducia tra cane e uomo è evidenziata in tutta la sua spontaneità: fra uomini l’amicizia è più difficile dell’odio. Ma l’amore fra cane e uomo è qualcosa di immediato e che ci riporta alla nostra vera natura. Ci eleva.
Inoltre, si riprende il tema della violenza sugli animali, mostrando quanto sia importante trattare gli altri con gentilezza per riceverne altrettanta in cambio. Gli esseri viventi (in particolare i cani, come ci insegna il film) non sono violenti di natura, sono buoni. Proprio per questo dovremmo essere noi in primis a trattarli con umanità e rispetto.
Love and Monsters (2020)
Love and Monsters è un film del 2020, diretto da Micheal Matthews, con Dylan O’Brien e Jessica Henwick. In un futuro non troppo lontano gli esseri umani sono costretti a vivere in bunker sotterranei, in quanto la vita sulla superficie della Terra è diventata (quasi) impossibile.
Il pianeta è, infatti, dominato da insetti e rettili, trasformati in enormi bestie fameliche da sostanze chimiche. Nel film seguiamo il viaggio del protagonista Joel (Dylan O’Brien) che decide di affrontare i pericoli della superficie per raggiungere la base della sua fidanzata, Aimee, che non vede da sette anni, ossia da quando gli umani sono stati costretti a rifugiarsi sottoterra.
Durante l’avventura, Joel incontra Boy – dobbiamo ammetterlo, nome un poco più creativo di Dog, ma la sostanza è quella –, un cane sopravvissuto all’apocalisse che lo aiuterà a sopravvivere ai mostri che invadono la Terra.
Love and Monsters presenta, in maniera divertente e spiritosa, il cane come un compagno di viaggio che ci permette di non sentire la solitudine e lo sconforto, anche nell’affrontare l’apocalisse.
Trovatevi un cane, se non l’avete già
La coppia cane–uomo è tipica del contesto distopico proprio perché mostra un legame in grado di sopravvivere anche nelle situazioni più estreme.
La figura del cane rappresenta per gli umani un amico la cui fedeltà resiste a tutto, da un’epidemia zombi a un disastro nucleare. Una lealtà così innata, per noi, è incomprensibile e stupenda allo stesso tempo.
È l’esempio migliore che abbiamo per imparare ad amare senza riserve, anche quando tutto il resto sembra finito, quando sei l’ultimo uomo sulla terra e intorno non ci sono che mostri, macerie e morti. O quando intorno, più semplicemente e fuor di metafora, non rimane niente. E serve solo una ragione per andare avanti, anche dopo la fine del mondo.
“…come dovremmo comportarci durante l’Apocalisse? Dovremmo essere straordinariamente gentili gli uni con gli altri, certo […]. E trovatevi un cane, se non l’avete già. Io vado.”
Kurt Vonnegut, Tieniti stretto il cappello (2021)
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